La giustizia negata nei Promessi sposi G. B. Galizzi, L'Azzecca-garbugli e Renzo È uno dei temi portanti del romanzo, dal momento che l'intera vicenda prende avvio da un sopruso esercitato da un nobile ai danni di due poveri contadini, che saranno in...
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La giustizia negata nei Promessi sposi G. B. Galizzi, L'Azzecca-garbugli e Renzo È uno dei temi portanti del romanzo, dal momento che l'intera vicenda prende avvio da un sopruso esercitato da un nobile ai danni di due poveri contadini, che saranno in seguito costretti a separarsi e a lasciare il loro paese: l'ingiustizia alla base della storia è accennata già dall'anonimo nell'Introduzione, quando preannuncia che "si vedrà in angusto Teatro luttuose Traggedie d’horrori, e Scene di malvaggità grandiosa", benché egli attribuisca questi delitti all'intervento diabolico in quanto, a suo dire, il buon governo della Lombardia del XVII secolo e del re di Spagna dovrebbero evitare simili atrocità (si tratta ovviamente di ironia da parte di Manzoni, poiché gran parte delle ingiustizie narrate nel romanzo hanno origine proprio dall'incuria o dalla corruzione degli uomini di governo). Se ne ha subito un esempio nel cap. I, quando vengono presentati i due bravi incaricati di minacciare don Abbondi
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