L’INTERPRETAZIONE DEL PAESAGGIO NEL MONDO GRECO: DALLA NATURA FANTASTICA DI OMERO AL PAESAGGIO-SPECCHIO DI ALCEO E SAFFO Introduzione Solo et pensoso i più deserti campi vo mesurando a passi tardi et lenti, et gli occhi porto per fuggire intenti ove...
More
L’INTERPRETAZIONE DEL PAESAGGIO NEL MONDO GRECO: DALLA NATURA FANTASTICA DI OMERO AL PAESAGGIO-SPECCHIO DI ALCEO E SAFFO Introduzione Solo et pensoso i più deserti campi vo mesurando a passi tardi et lenti, et gli occhi porto per fuggire intenti ove vestigio human la rena stampi Altro schermo non trovo che mi scampi dal manifesto accorger de le genti, perché negli atti d’alegrezza spenti di fuor si legge com’io dentro avampi: sì ch’io mi credo omai che monti et piagge et fiumi et selve sappian di che tempre sia la mia vita, ch’è celata altrui. Ma pur sì aspre vie né sì selvagge cercar non so, ch’Amor non venga sempre ragionando con meco, et io co llui. (Petrarca, Solo et pensoso, XXXV) In questo sonetto, Francesco Petrarca descrive la solitudine come la situazione più congeniale al tormento amoroso del poeta: egli rifugge lo sguardo altrui, al quale il proprio sentimento risulterebbe manifesto e, prediligendo l’immensità della natura, cerca invano un riparo alla propria passione. Petra
Less