Autority per l’energia e gas, Governo centrale e Unione Europea, in fatto di tariffe elettriche, stanno tenendo l’intero apparato produttivo, non solo isolano, con fiato sospeso in questo fine anno. Nel Sulcis, Eurallumina, a seguire Alcoa, e prima ancora...
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Autority per l’energia e gas, Governo centrale e Unione Europea, in fatto di tariffe elettriche, stanno tenendo l’intero apparato produttivo, non solo isolano, con fiato sospeso in questo fine anno. Nel Sulcis, Eurallumina, a seguire Alcoa, e prima ancora Ila ed altre realtà minori, avevano rinunciato a tenere in piedi le fabbriche proprio perché i costi energetici facevano uscire fuori mercato i prodotti finiti. L’unico discorso in piedi è rimasto Portovesme srl (piombo-zinco) che, a mezzo di contratto bilaterale con Terna, ha retto le forniture col sistema della “superinterrompibilità”, capace di qualche modo di attutire il costo complessivo, pur correndo qualche rischio sugli impianti laddove si verificasse uno stacco improvviso di corrente, cui momentaneamente l’utente deve far fronte con sistemi alternativi. Questa formula in qualche maniera ha retto, ma il contratto scadrà il 31 dicembre di quest’anno, esattamente tra meno di due mesi. Glencore, titolare di Portovesme srl, ha pos
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