Adesso la crisi non è più un punto
di vista di tutti quelli che, come me,
denunciavano un evidente principio
di asfissia della nostra già cianotica
economia ma una situazione tangibile, reale con un’evidente stato di
paralisi di tutto il comparto produttivo...
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Adesso la crisi non è più un punto
di vista di tutti quelli che, come me,
denunciavano un evidente principio
di asfissia della nostra già cianotica
economia ma una situazione tangibile, reale con un’evidente stato di
paralisi di tutto il comparto produttivo nazionale, nel nostro specifico il
settore dell’ingegneria civile.
Adesso anche il nuovo esecutivo
è arrivato alla stessa conclusione:
siamo in piena recessione, l’istituto
nazionale di statistica nelle sue
proiezioni annuali ha rivisto negativamente a -1.
3% il calo del PIL per
il 2012 con una ulteriore riduzione
degli investimenti nel settore delle
costruzioni.
Non voglio neanche per
un istante prendere in seria considerazione se un governo politico
come quello che c’era non avrebbe
potuto fare le cose che sta facendo
quello tecnico che l’ha sostituito.
Prendo solo atto che adesso
qualcosa si sta facendo.
Scelte
“tranchant”, poco diplomatiche che
cercano soluzioni e non esibizioni,
equilibrismi, virtuosismi di maniera.
Si devon
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