ROMA - Berlusconi lo
mette in chiaro: «Il comando
delle operazioni in Libia torni alla Nato».
E poi: «I nostri aerei non sparano e non
spareranno».
Infine una nota
che appare polemica, sul
fronte immigrazione: «Altri
stati facciano la loro parte.
Noi i...
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ROMA - Berlusconi lo
mette in chiaro: «Il comando
delle operazioni in Libia torni alla Nato».
E poi: «I nostri aerei non sparano e non
spareranno».
Infine una nota
che appare polemica, sul
fronte immigrazione: «Altri
stati facciano la loro parte.
Noi i primi a fornire le tende
per 12mila profughi».
«Continueremo ad insistere nelle
sedi internazionali affinché
cappello dell’operazione
passi dalla coalizione alla
Nato».
Lo aveva già detto il
ministro della Difesa, Ignazio La Russa, al termine del
consiglio dei ministri convocato in seduta straordinaria
perdiscuteredell’emergenza
libica, peraltro anticipata
in mattinata da Bruxelles
dal ministro degli Esteri
Franco Frattini: «Vogliamo
implementare il cessate il
fuoco, insieme alla Lega
Araba, senza andare oltre
la stretta applicazione della
risoluzione.
Crediamo che è
il tempo dell’azione oltre la
coalizione dei volenterosi,
verso un approccio più coordinato sotto la Nato, perchè
ne ha le capacità».
Frattini,
nella riunione dei min
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