da Lo Straniero, 101, novembre 2008
Il cinema o dell’ambiguità
di Lucrecia Martel
incontro con Florencia Lajer e Orazio Leogrande
Lucrecia Martel esordisce nel 2001 con il bellissimo lungometraggio La Ciénaga, che insieme alla
Niña Santa (2004) e alla Mujer...
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da Lo Straniero, 101, novembre 2008
Il cinema o dell’ambiguità
di Lucrecia Martel
incontro con Florencia Lajer e Orazio Leogrande
Lucrecia Martel esordisce nel 2001 con il bellissimo lungometraggio La Ciénaga, che insieme alla
Niña Santa (2004) e alla Mujer sin cabeza (2008) forma una trilogia ambientata nella città di Salta,
nel nord dell’Argentina.
La descrizione impietosa della classe media, la complessità della narrazione
e della messa in scena oltre alla cura estrema della rappresentazione sensoriale fanno di Lucrecia
Martel uno dei registi più sorpendenti dell’attuale cinema argentino e sudamericano.
I suoi film
sembrano matasse in cui si aggrovigliano vari fili: il primo film oscillava tra l’addormentamento e la
voluttuosità, il secondo tra il religioso e l’erotico, mentre quest’ultimo, La mujer sin cabeza, appare
come un dramma psicologico senza psicologia che poco a poco si dipana in un thriller misterioso.
Nei tuoi film sembra dominare il punto di vista di un ragazzino, an
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